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Società non operative – Rent to buy – Esiguità del canone – Condizioni oggettive di disapplicazione – Insussistenza (risposta interpello Agenzia delle Entrate 23.4.2024 n. 97)

La risposta ad interpello Agenzia delle Entrate 23.4.2024 n. 97 ha negato la disapplicazione della disciplina delle società di comodo (art. 30 della L. 724/94) ad una società immobiliare di gestione, che non aveva superato il test dei ricavi per il periodo di imposta 2022, non ritenendo sufficiente la motivazione legata all’esiguo canone praticato nell’ambito di un contratto di rent to buy.
Nel caso di specie, la società aveva sottoscritto, a fine 2021, un contratto di concessione del godimento con diritto di acquisto ai sensi dell’art. 23 della L. 11.11.2014 n. 164, con un’altra società, concordando un corrispettivo mensile, di cui una parte riguardava la concessione in godimento dei predetti beni e la restante era versata a titolo di caparra penitenziale.
Nel caso di specie, sebbene il canone pattuito a titolo di concessione del godimento dei beni risultasse inferiore al prezzo di mercato, non erano state evidenziate, osserva l’Agenzia, le ragioni alla base della ripartizione del canone tra quanto dovuto per la concessione in godimento e quanto dovuto a titolo di caparra; inoltre, non era stato dimostrato come l’esiguità del canone fosse indipendente dalla volontà del concedente.

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