La Cass. 9.5.2024 n. 12688 si è pronunciata sul caso di un lavoratore licenziato per giusta causa per non aver impugnato un avviso di accertamento notificato all’azienda. I giudici tuttavia hanno accertato l’assenza della giusta causa essendo il recesso riconducibile a precedenti denunce da parte del dipendente aventi a oggetto irregolarità riferite ai vertici dell’azienda, quindi alla sua attività di whistleblower.
In merito si ricorda la nuova normativa in materia di whistleblowing introdotta dal DLgs. 24/2023, che dispone una serie di misure di protezione a favore dei segnalanti.
In caso di impugnazione del licenziamento ritenuto ritorsivo in quanto intimato nei confronti del whistleblower la giurisprudenza, nell’esame dei fatti, potrebbe procedere a una analisi molto puntigliosa dei motivi, arrivando anche a escludere la giusta causa.