Con le risoluzioni legislative del Parlamento europeo pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ue del 24.7.2024 sono stati proposti importanti emendamenti al pacchetto di riforme denominato “ViDA” (VAT in the Digital Age), il cui esame è stato rinviato al secondo semestre 2024 per l’approvazione definitiva da parte dell’Ue.
In particolare, la risoluzione C/2024/4246 del 22.11.2023 interviene sull’obbligo di fatturazione elettronica per le cessioni transfrontaliere. Se la prima versione del pacchetto ViDA imponeva un formato elettronico strutturato per le fatture, in modo da consentire il trattamento automatico dei dati, la risoluzione parlamentare prevede l’utilizzo del formato strutturato esclusivamente per la comunicazione dei dati delle operazioni transfrontaliere (Drr, digital reporting requirements).
Per le operazioni nazionali viene prevista la possibilità, per gli Stati membri, di imporre l’obbligo di emissione di fatture elettroniche utilizzando i “tracciati europei” (Ubl e Cii), pur restando possibile avvalersi di formati diversi. Viene invece vietata l’emissione di fatture cartacee dall’1.1.2028.
Inoltre, in base a un altro emendamento, nonostante l’introduzione del nuovo sistema di comunicazione automatica dei dati delle operazioni intra-Ue, gli obblighi INTRASTAT dovrebbero essere mantenuti, in quanto ritenuti strumenti fondamentali per la lotta alle frodi IVA.