Si analizzano le diverse problematiche legate all’accertamento delle cessioni delle quote di partecipazione effettuate al valore nominale.
Lo Studio del Consiglio Nazionale del Notariato 14.11.2014 n. 852-2014/T osserva che la vicenda risulta più “sospetta” nel momento in cui il trasferimento avviene tra estranei piuttosto che tra appartenenti al medesimo nucleo familiare. Infatti, spesso gli “aggiustamenti di quote” di società tra familiari “si effettuano con atti a titolo oneroso al valore nominale anziché con donazioni, anche e soprattutto per esigenze di maggiore stabilità suggerite dal mercato e spesso su indicazione, se non addirittura su richiesta del sistema bancario”.
Tuttavia, la prassi degli Uffici si basa su considerazioni opposte. Al riguardo, l’Amministrazione finanziaria ritiene che, per questa tipologia di operazioni, sia necessario concentrarsi con maggiore attenzione sulle cessioni avvenute tra soggetti collegati da rapporti di parentela o di compartecipazione nella società.
Viene rilevato altresì che le cessioni di quote di società immobiliari possono rappresentare rischi maggiori, in quanto indicano comunque plusvalori non espressi dal mero capitale sociale; per contro, in molti contesti dei settori industriali o commerciali sarebbe più facilmente dimostrabile la perdita di valore della società, che si rifletterebbe sui minori valori di cessione.