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Licenziamento e trasferimento dei lavoratori: il tribunale dichiara l’illegittimità delle azioni aziendali (Trib. Tivoli 27.3.2024 n. 519)

Il Tribunale del Lavoro di Tivoli ha recentemente emesso una sentenza riguardante il caso di alcuni lavoratori che avevano contestato il loro trasferimento e successivo licenziamento da parte di una società di logistica. Di seguito, analizziamo le ragioni della decisione e le implicazioni legali di questo verdetto.

Contesto del caso

I lavoratori, tramite un ricorso depositato l’11 settembre 2023, hanno contestato vari provvedimenti aziendali, tra cui i trasferimenti a Monterotondo e Bologna, nonché il loro licenziamento avvenuto il 7 agosto 2023. I ricorrenti hanno richiesto la nullità di questi provvedimenti, la reintegrazione nel loro precedente posto di lavoro e un’indennità risarcitoria.

Motivazioni della sentenza

Il Tribunale ha analizzato dettagliatamente le prove presentate, incluse testimonianze e documenti, giungendo alla conclusione che i trasferimenti operati dall’azienda erano privi di valide ragioni tecniche, organizzative e produttive. In particolare, è emerso che:

  1. Mancanza di prove convincenti: L’azienda non è riuscita a dimostrare un calo significativo delle lavorazioni presso la sede di Pomezia, che avrebbe giustificato i trasferimenti.
  2. Carenza di buona fede e correttezza: Le testimonianze hanno rivelato che i trasferimenti erano stati comunicati con pochissimo preavviso e che i lavoratori avevano manifestato immediatamente l’impossibilità di recarsi nelle nuove sedi, offrendo però la loro disponibilità a lavorare in sedi più vicine.
  3. Discriminazione sindacale: È stato evidenziato un comportamento aziendale ritorsivo nei confronti dei lavoratori iscritti al sindacato, che includeva la negazione di ferie e permessi, nonché ripetuti trasferimenti in sedi con condizioni lavorative peggiori.

Conseguenze della sentenza

Alla luce di queste considerazioni, il Tribunale ha dichiarato l’illegittimità dei trasferimenti e del successivo licenziamento dei lavoratori. Di seguito le decisioni principali:

  1. Reintegrazione dei lavoratori: La società è stata condannata a reintegrare i ricorrenti nelle loro precedenti posizioni di lavoro.
  2. Indennità risarcitoria: La società dovrà pagare ai lavoratori un’indennità risarcitoria pari a 12 mensilità, calcolata sulla base dell’ultima retribuzione di riferimento, oltre agli accessori di legge e ai contributi previdenziali e assistenziali.

Considerazioni Finali

Questa sentenza sottolinea l’importanza di rispettare i principi di buona fede e correttezza nelle relazioni di lavoro e di fornire prove concrete a supporto delle decisioni aziendali.

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